Ancora quella melodia.
Struggente e malinconica che l'accompagnava la sera, mentre si prendeva cura del suo giardino. Tornata da una giornata frenetica in città, dopo ore passate in ufficio, era rilassante innaffiare le rose e le begonie della sua nuova casa.
Vi si era trasferita da poco, da un mese appena e se ne era innamorata nello stesso istante in cui l'agente immobiliare gliela mostrò.
Canticchiò la melodia, seguendo la musica: ormai l'aveva imparata a memoria,
Il musicista suonava un Adagio di Albinoni, sempre lo stesso e, sempre nello stesso punto si fermava per un attimo come se dovesse prendere fiato, poi riprendeva e arrivava alla fine del brano.
La musica proveniva da una finestra sul fianco della casa,
Immaginò che l'uomo suonasse il pianoforte per la persona amata, lo si capiva da quel susseguirsi di note morbide e leggere come una carezza
Le sarebbe piaciuto conoscere di persona il suo vicino di casa per complimentarsi con lui.
In realtà lo aveva intravisto più di una volta, seduto sulla poltrona di bambù in veranda e lo aveva addirittura salutato con un cenno della mano. Pensò che, tuttavia dovesse essere un tipo solitario e schivo poiché non le aveva mai rivolto la parola, neppure quando si prendeva cura della siepe che separava le abitazioni e loro due si trovavano a non più di dieci metri l'uno dall'altra.
L'occasione per chiedere qualche curiosità sul suo vicino fu quando passò con la bicicletta davanti alla casa bianca con le imposte rosse e la padrona di casa aveva aperto il cancello appena rientrata dalla spesa al supermercato.
<< Buongiorno, bella giornata eh >> esordì con un sorriso
<< Oh, salve. Si è ambientata bene nella sua nuova casa? >> le chiese la signora indaffarata con le borse della spesa
<< Si, è una zona tranquilla. Quello che cercavo. Poi la casa ha un bel prato intorno, mi piace occuparmi del giardino, è rilassante>> continuò cercando di portare la conversazione sull'argomento che le interessava.
<< Ah beh, questo è vero. Non c'è molto movimento in questa zona. E' residenziale, solo casette singole.>>
<< Sì in effetti è molto silenzioso qui. Però c'è una bella musica di pianoforte a movimentare la serata>>
<< Pianoforte ? Ah sì. Il signor Carlo, quello con la moglie malata. Sa, non so di preciso ma lei aveva una malattia di quelle gravi. Lui ovviamente sapeva che lei adorava quel brano, si diceva fosse la loro musica di quando si erano conosciuti da ragazzi al conservatorio .>>
<< Vedo questo signor Carlo seduto in veranda od occuparsi della siepe. Mi sembra un tipo solitario e taciturno. Forse perché soffre per la moglie, le suona il pezzo preferito >> concluse la ragazza.
<< Ma...ma .. ma cara ragazza che cosa sta dicendo ? Lo sente ogni sera? Com'è possibile se sono morti entrambi nello stesso giorno più di dieci anni fa !!! >>
Azzurrocielo
Racconti con colpi di scena finali...mi piace !
RispondiEliminaGrazie Gianna. mi piacciono i finali ...non scontati
Eliminabellissimo Azzurrocielo!
RispondiEliminaCi voleva proprio un finale così.
L'amore... dura in eterno vero? Almeno in certi casi...
...in eterno ... almeno nei racconti
EliminaChe bel racconto... Scrivi bene
RispondiEliminaGrazie x essere passata nel mio blog. Fa piacere ricevere nuove visite.
Grazie a te!
RispondiEliminaMolto bello anche questo :-))
RispondiEliminati ringrazio!
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