mercoledì 19 dicembre 2018

La magia di una goccia



Sugli scogli si infrangono le onde
respiro l'odore salmastro
di ogni singola goccia.
Il rumore monotono fa riprendere al cuore
un ritmo regolare.
Qui faccio pace con la Vita.

La mattina vedo tante tante gocce di rugiada
come perle preziose illuminano 
una ragnatela tra le grate del cancello di casa.
Sorrido pensando a quel ragnetto meticoloso 
che ha tessuto questa trama 
leggiadra e robusta
un pò come la Vita 
fatta di incontri, scontri, battaglie vinte e perse.
La Vita che è fragile e preziosa 
come una semplice goccia d'acqua.

Una goccia d'acqua che cade con ritmo regolare
umile quanto potente
capace di scalfire la roccia scavandola nel profondo.
Come la Vita che, a volte, scava dentro l'anima 
solchi intimi e immensi nei quali ti affossi
per poi risalire 
così come tante gocce d'acqua formano un ruscello 
e salgono in superficie.

La Vita che si apprezza se si hanno occhi per guardare
 cose piccole
anche quanto
una goccia d'acqua.

Azzurrocielo


immagine da qui  

lunedì 17 dicembre 2018

9



                                                     
                                                                      Fiocchi candidi
                                                                   leggeri volteggianti
                                                                      dolce silenzio



                                                                     Azzurrocielo



immagine da qui


martedì 23 ottobre 2018

La Schiuma dei giorni di Boris Vian




Libro particolare. O lo ami o lo abbandoni.
Surreale tanto, da spiazzarmi alle prime pagine. Ma siccome sono un' Ariete non mi arrendo facilmente. Ho letto e riletto i primi capitoli e poi... mi si è aperto un mondo! Sono entrata nella storia tanto da lasciarmi coinvolgere e finire il libro in tre giorni. Un record per me, che ultimamente leggo alla velocità di un bradipo assonnato.
Boris Vian è un autore capace di scrivere in modo scorrevole una  bellissima e surreale storia d'amore intrisa di poesia,una storia  apparentemente leggera ma che ti lascia segni profondi e ti fa pensare.
Da leggere!

                                                          Azzurrocielo


       

sabato 20 ottobre 2018

8



                                                                  Lampi notturni
                                                              rompono il silenzio
                                                                  di questa notte


                                                                        Azzurrocielo



                                                             immagine : da pixabay.com

lunedì 15 ottobre 2018

7




Vanno le ore
nel loro lungo viaggio
sempre in tondo


Azzurrocielo


immagine da pixabay.com

martedì 2 ottobre 2018

6



 E poi il cielo
cambia il suo colore
come d' incanto


Azzurrocielo

immagine: dalla finestra del mio ufficio

5




Pioggia e cielo
annunciano che ora
qui è autunno


Azzurrocielo



immagine da : pixabay

martedì 21 agosto 2018

Le due ruote



La vide una mattina mentre percorreva a piedi la strada da casa all' ufficio. 
Si intravedeva appena, sbirciando all'interno dalla vetrina polverosa del vecchio negozio incastonato tra le case del borgo. 
Che fosse vecchia lo si capiva dalla sua forma un pò antiquata.  La sella era allungata e il manubrio ampio; tuttavia non occupava molto spazio, era sistemata in un angolo davanti a una scansia di rubinetti di ottone.
Alfredo si fermò ad osservare meglio la vetrina. Gli oggetti esposti erano tanti, tutti di generi diversi e dal loro aspetto erano sicuramente pezzi di antiquariato. Si chiese se quella bicicletta che aveva attirato la sua attenzione fosse in vendita o fosse di proprietà del negoziante. L'unico modo per saperlo era entrare e chiedere. Non quel giorno però. Alfredo non aveva tempo. Aveva indugiato troppo davanti alla vetrina e  rischiava di arrivare tardi in ufficio.
Il giorno dopo uscì di casa per tempo e rimase deluso quando si rese conto che era appena spuntato il sole all'orizzonte e lui era già arrivato al negozio.
<< Che cretino sono! Sicuramente a quest'ora sarà ancora chiuso >> disse tra sè e sè.
Sbirciò all'interno della vetrina e vide la bicicletta nello stesso posto in cui si trovava il giorno precedente. Gli sembrò ancora più lucida di quanto la ricordasse . 
D'istinto abbassò la maniglia della porta d'ingresso del negozio ed entrò insieme ad uno scampanellio che segnalò la sua presenza. 
Dal retro del locale sbucò un signore anziano, un pò ingobbito, che indossava una palandrana e una papalina con una nappa penzolante.  
<< Bu...bu..buong..buongiorno>> Alfredo era talmente imbarazzato che iniziò a balbettare.
<< Buongiorno a lei, caro signore, mi dica pure. Ha visto qualcosa del mio negozio che le interessa particolarmente? >> chiese il vecchio.
<< No, anzi sì. A dire il vero vorrei chiederle della bicicletta>>
<< Ah! La bicicletta! Ottima scelta>> 
<< Veramente volevo solo chiedere se è in vendita e, nel caso quanto costa >> gli chiese Alfredo poco convinto perché sospettava che il prezzo fosse troppo alto.
<< Sentiamo, lei quanto sarebbe disposto a pagarla?>> gli chiese il negoziante lisciandosi la barba.
<< Ma non saprei, Se è in vendita avrà già un prezzo>>  
<<Dipende>>
<< Dipende ... da cosa?>> Alredo replicò un pò spazientito convinto, a quel punto, che il vecchio si burlasse di lui, come se giocasse a gatto e topo.
Con una piroetta l'anziano gli fu accanto e gli sussurrò all'orecchio:  << Dipende>>
<< Dieci euro >> gli propose deciso Alfredo.
<< Affare fatto. La bicicletta è sua. La può portare via anche ora >>.
 Alfredo non credette alle proprie orecchie e non se lo fece ripetere due volte. Pagò ed uscì quasi di corsa con il suo acquisto.
Soddisfatto salì in sella alla bicicletta   e andò al lavoro.
Nei giorni seguenti lo si vide sfrecciare in lungo e in largo per il paese, sembrava che non avesse altro da fare.
Alfredo amava quella bicicletta, perché gli bastava una piccola pedalata per percorrere un lungo tragitto, persino la salita non gli sembrava faticosa. 
Ogni giorno si allontanava sempre più in strade sconosciute pedalando felice come non lo era  mai stato fino ad allora.
Imboccò la strada provinciale che, tortuosa, attraversava il bosco. L'aria di ottobre era frizzantina e il vento sul viso era piacevole: ideale per un percorso più lungo del solito.
Alfredo si stupì di non fare alcuna fatica in salita e pensò di essere in ottima forma fisica.
Arrivò alla fine del bosco e si fermò ad ammirare  la vallata punteggiata di luci delle abitazioni in lontananza.
<< Ancora un pò e arriverò a Cantacavallo>> si disse soddisfatto.
Ripartì, ora la strada era meno tortuosa e la biciclettà sfrecciava sempre più veloce. Alfredo voleva godere la vista del paesaggio e iniziò a frenare, ma più ci provava e più la bicicletta andava veloce. 
<< Fermati, fermati >> urlò consapevole che non fosse lui ad avere il controllo del mezzo.
La bicicletta, in realtà,  aveva una vita propria e non obbediva ad Alfredo. Voleva provare l'ebbrezza di un volo e al primo tornante nonostante l'uomo sterzasse nel tentativo di seguire la carreggiata, la bicicletta tirò dritto e si librò nell'aria del precipizio .


                                                             Azzurrocielo


immagine  da: pixabay 

venerdì 17 agosto 2018

Vecchio olmo



Ammiro il tuo tronco nodoso e possente.
Mi avvicino e sotto la chioma, vecchio olmo,
mi sento al sicuro e avvolta da un'energia positiva.
Il vento calmo fa ondeggiare i tuoi rami con dolcezza e rispetto.
Ti abbraccio, vecchio olmo, perché possa ricevere la tua forza
 per affrontare le avversità.
Aiutami ad avere radici robuste come le tue.
La Vita mi potrà piegare ma, saldamente ancorata a terra,
non mi spezzerà.
Come te, caro vecchio olmo.


Azzurrocielo


immagine: da  pixabay


giovedì 9 agosto 2018

domenica 5 agosto 2018

Vorrei non dimenticare la tua voce



Vorrei non dimenticare quella tua voce dolce, con la quale a noi bambini cantavi la ninna nanna.
Certo, a modo tuo perchè devo dirlo, mamma, non eri proprio proprio intonata.
Però sono affezionata a quella melodia, un pò monotona, modellata sulle tue note che ci ha accompagnato nell' infanzia. Quasi quasi la preferisco all'originale!
Vorrei non dimenticare quella tua voce severa, con la quale ci riprendevi  quando noi bambini combinavamo marachelle.
Vorrei non dimenticare quella tua voce rassicurante, nei periodi difficili della nostra vita..
Vorrei non dimenticare quella tua voce cristallina delle risate, quella tua voce mai tremolante, mai indecisa.
Ora la sento solo dentro di me, la notte, quando il sonno fatica ad arrivare.
Vorrei tenerla stretta per sempre, come si conserva una perla preziosa perché per i visi ci sono le foto, mentre il ricordo della voce, nel tempo, si affievolisce.

                                                             Azzurrocielo

immagine:  pixabay

martedì 31 luglio 2018

Un GRAZIE a Maria Lucia La lettrice di carta



 Un GRAZIE IMMENSO  a Maria Lucia 
per l'attenzione che ha dedicato a me


Azzurrocielo


Ps: Maria Lucia ha un blog molto interessante!!!!

venerdì 27 luglio 2018

Berkana (Rinascita)


                                          Questa runa è un simbolo di nascita e rinascita.
                                              Siete pronti a spiccare il volo e realizzare
                                               ciò che avete in programma da tempo .

         (Non male come pensiero della giornata, anche perchè ultimamente lo penso spesso )
                     
                                                                  Azzurrocielo 

                                     

giovedì 26 luglio 2018

Sera di quasi ordinaria follia






Il caldo era opprimente. L'aria pesante di umidità, rendeva la serata poco piacevole.
Il negozio in penombra, illuminato da luci soffuse e piccole candele era afffollato:  un via vai di persone che acquistavano oggetti ricordo della loro vacanza.
Ma quella signora ingombrante carica di sporte di acquisti precedenti, voleva la confezione carina: la collana scelta era il regalo per un'amica.
No, il sacchettino con i fiori non le sembrava intonato al colore delle perle. Il nastrino era troppo stretto e il fiocchetto non era venuto arricciato bene.
Con pazienza la commessa cambiò il nastrino, cercò un sacchettino di una tonalità di blu che  incontrasse quella delle perle,
Confezionò di nuovo il fiocchetto. Mancava solo l'arricciatura delle estremità fatta con le forbici dalla lunga lama. Si passò velocemente un fazzolettino sulla fronte per asciugare le goccioline di sudore, non era un gesto elegante, lo sapeva,  ma l'afa rendeva tutto più complicato quella sera. Persino arricciare un fiocco su un regalo, persino sopportare la petulante signora ingombrante,  era troppo. Sentì dentro di sé l'impulso impellente di prendere le forbici e affondarle nella gola della persona che aspettava impaziente con aria di rimprovero il suo pacchetto .
Meglio appoggiare le forbici sul bancone e uscire fuori dalla porta a respirare aria fresca.
Già s'era immaginata la scena: la donna petulante con le forbici piantate nel collo.che urlava come una gallina.
Aria fresca, questo le occorreva!
Lasciò per un attimo che il vento le attraversasse i capelli, le accaressasse la schiena accaldata, fece un respiro profondo e rientrò in negozio pronta a finire il lavoro iniziato.
Ma quella signora ingombrante ora non voleva più né il pacchetto, né la collana ! Uscì risentita dal locale e mentre oltrepassava la porta , la commessa le urlò : << è la sua serata fortunata!>>.
La donna le rispose in malo modo perché  non sapeva quanto fosse stata fortunata per davvero: avere delle forbici dalla lunga lama infilzate nel collo non sarebbe stato piacevole, no, per nulla piacevole...



                                     Azzurrocielo ( tratto da un episodio che avrebbe potuto verificarsi)

immagine da Pixabay,com

mercoledì 25 luglio 2018

lunedì 23 luglio 2018

domenica 22 luglio 2018

Insieme Raccontiamo 35








dal blog di Patricia partecipo a Insieme Raccontiamo 35



ecco l'incipit di Patricia:

IL PASSATO

Quella notte aveva dormito molto male. Un pensiero fisso l'aveva tormentata. Non era riuscita a scacciarlo in nessuna maniera. "Forse solo abbattendolo a fucilate" pensò.
Ma poi sarebbe servito? In fondo il suo passato era ciò che era diventata:



una quasi vittima dell’epidemia. Aveva a tratti momenti di lucidità e proprio in quei brevi momenti ricordava i giorni di caos, l’idea della fuga dalla sua città un piano programmato nei minimi particolari, ma poi .. il progetto fu abbandonato perché lui non voleva lasciare tutto quello che avevano costruito insieme proprio lì.
Lui poi si era ammalato e lei non sapeva come definirlo: era forse diventato un walking dead ?
Abbracciò il fucile, gli avrebbe sparato dritto al cuore e alla testa. Si sentiva strana, i pensieri nella sua mente ora si mescolavano e annebbiavano: doveva fare presto, qualcosa stava cambiando in lei.

Uscì dalla porta sul retro e lo chiamò a gran voce, ma quello che riuscì a urlare fu solo un “ aaaaargh!” gutturale, profondo...

martedì 10 luglio 2018

L'attesa





Erano giorni che osservava quel gran viavai attorno a lui: chi andava, chi tornava, chi partiva a fatica, chi lo faceva come se fosse la cosa più naturale del mondo. 
Ma lui no. 
Aspettava il momento giusto, con un po’ di impazienza perché avrebbe voluto essere come tutti gli altri.
Nell’attesa che arrivasse il momento favorevole per partire, aspettava l’arrivo rassicurante dei suoi genitori che, puntuali ritornavano ogni sera.
Nel tempo diventò sempre più attento ai movimenti dei suoi simili  e dei suoi  fratelli, seguendo ogni loro mossa, strategia e dettaglio.
Finché arrivò un mattino di sole splendente, cielo limpido e un leggero venticello. 
Si fece coraggio, si sporse sul bordo del nido, aprì le ali e si lanciò nell'aria fresca urlando dentro di sé:  << Si può fare!!! >> 



Azzurrocielo

immagine : da qui

martedì 3 luglio 2018

2




                                                                    Gialli silenti
                                                                  voltandosi intorno
                                                                     Vita e Fine

                                                             (ispirato e tratto da qui ) 

                                                                     Azzurrocielo

mercoledì 27 giugno 2018

Sorprendimi di Sophie Kinsella




Sorprendimi è un libro dal quale mi aspettavo di più. L'ho letto subito dopo Preghiera per Cernobyl perchè avevo voglia di leggerezza, avevo voglia di leggere un libro della Kinsella che mi facesse ridere, come ad esempio Fermate gli sposi.
Sorprendimi fa sorridere. Le situazioni nella quale si trovano i protagonisti sono leggermente surreali.
Libro godibilissimo dal punto di vista della lettura scorrevole ma... cercavo il "tocco magistrale" dell' autice , che qui mi è sembrato un pò sotto tono.
Buona l'idea della trama, un pò piatta nello svolgimento centrale, per poi riprendersi sul finale ... non dico nulla per non spoilerare.
Tutto sommato un libro piacevole, da leggere!

Azzurrocielo

venerdì 15 giugno 2018

1




                                                                   scorci di campi
                                                                   nuvole soffici e
                                                                   pace nel cuore

                                                   
                                                                      Azzurrocielo

Foto della mia amica Manu



mercoledì 6 giugno 2018

IL tempo



Era una mattina come tutte le altre, la sveglia suonò al solito orario e con un discreto anticipo alla partenza del treno, in modo che potesse far colazione sorseggiando il caffè d'orzo con calma, mentre controllava i messaggi whatsapp sul cellulare. Rispose ai vari ' buongiorno' con faccine sorridenti e l'immagine di una tazzina di caffè.
Flavio non sapeva se sarebbe stata una buona giornata. In ufficio lo aspettavano alcune pratiche problematiche sulla scrivania e che aveva ignorato per giorni.
Gettò lo sguardo all'orologio appeso alla parete e fece un sobbalzo: mancavano dieci minuti alla partenza del treno e non gli sembrava di aver perso la cognizione del tempo.
Uscì di casa correndo mentre si sistemava la cravatta e arrivò al binario.
Deserto.
Ricontrollò l'orario sul cellulare e si rese conto che erano trascorse due ore.
Ben due ore.
Pensò che si fosse sfasato qualcosa nel suo smartphone ma anche l'orologio della stazione confermò che erano le 9:30.
Confuso cercò fra gli orari dei treni per capire a che ora sarebbe partito il prossimo. No, decisamente qualcosa non andava nel cellulare: gli orari cambiavano ininterrottamente come se fossero in continuo aggiornamento.
<< Ma che diamine sta succedendo oggi? >>
Si guardò intorno e l'unica persona che vide sul binario era un vecchio che trainava un piccolo carretto carico di oggetti vari e indefinibili. Con passo lento  gli si stava avvicinando e quando gli fu di fronte Flavio pensò di rivolgersi a lui. Già, ma per chiedergli cosa?
Il vecchio si fermò in attesa. Poi gli disse:
<< gran bella serata, vero? >>
Serata?
Flavio era sempre più sconcertato, in effetti il cielo era all'imbrunire.
<< Scusi, ma ... da quanto tempo siamo qui? >>  non sapeva neppure lui che dire e questa domanda gli sembrava banale.
<< L'asse >> disse il vecchio come se neppure lo avesse sentito
<< Che asse?>> Flavio pensò che l'uomo stesse farneticando.
<< L'asse terrestre si sta spostando e il tempo va più veloce >> gli rispose serio.
<< Ma dove sono tutti gli altri, qui siamo solo noi due >>
<< Hanno fatto il salto, io non ci sono riuscito, le gambe non sono più quelle di un tempo>> prese il carretto e continuò lungo la banchina del binario.
Flavio ripeté mentalmente le parole, asse, tempo, veloce, salto.
Decisamente era una pessima giornata. Da dimenticare. Se possibile.

Azzurrocielo


(immagine da pixabay )


venerdì 25 maggio 2018

25 DOMANDE INDISCRETE CINEMATOGRAFICHE

Ringrazio di cuore la gentile Sinforosa che mi ha passato il testimone per questo meme  sulla cinematografia, un meme davvero originale e gradito. Bisognerebbe rispondere a queste 25 domande:

1.Il personaggio cinematografico che vorrei essere? 
   Sicuramente Alice nel Paese delle Meraviglie
2.Genere che amo e genere che odio? 

   Amo thriller e horror e odio film d'amore
3.Film in lingua originale o doppiati? 

    Doppiati, anche ultimamente inizio a seguire film in lingua originale
4.L'ultimo film che ho comprato?

    mmmm non ne compro
5.Sono mai andato al cinema da solo? 

    No preferisco andare in compagnia
6.Cosa ne penso dei Blu-Ray?
    non saprei 
7.Che rapporto ho con il 3D? 

    non mi piace particolarmente
8.Cosa rende un film uno dei miei preferiti? 

    la trama sicuramente
9.Preferisco vedere i film da solo o in compagnia? .

   è indifferente
10.Ultimo film che ho visto?
     It su infinity  rivisto perchè lo avevo già visto al cinema
11.Un film che mi ha fatto riflettere?

     L'ora più buia
12.Un film che mi ha fatto ridere?

     Come un gatto in tangenziale
13.Un film che mi ha fatto piangere?

     Ella & John 
14.Un film orribile?

     ce ne sono tanti , ora non me ne viene in mente nessuno
15.Un film che non ho visto perché mi sono addormentato?

     L'uomo di neve e non so spiegarmi il motivo, forse perché avevo letto il libro?
16.Un film che non ho visto perché stavo facendo le "cosacce"? 
      Mah non ricordo
17.Il film più lungo che ho visto?

     Avatar 
18.Il film che mi ha deluso? 

     deluso nessuno mi pare, magari perplessa 
19.Un film che so a memoria? 

      Shining
20.Un film che ho visto al cinema perché mi ci hanno trascinato?

     Attacco al potere 
21.Il film più bello tratto da un libro?

     La ragazza con l'orecchino di perla
22.Il film più datato che ho visto?

     Nosferatu
23.Miglior colonna sonora? 
     The Untouchables
24.Migliore saga cinematografica?

      Harry Potter 
25.Miglior remake? 

     non mi piacciono

Ora dovrei passare il testimone ma non so bene chi abbia già partecipato o no, mi verrebbe in mente Patricia ma non saprei... scusate

Azzurrocielo

giovedì 24 maggio 2018

Uno




                                                                  Sono la casa
                                                                 e vidi quando
                                                               volasti dalle scale
                                                                  spinto da lei



                                                                 Azzurrocielo

                                                   (immagine da pixabay.com)

lunedì 30 aprile 2018

concerto del coro Work in Progress a Cervia


Il concerto sarà a Cervia.
Un'occasione per ascoltare musica e canzoni.
Un'occasione per aiutare e sostenere la Mensa Amica della nostra città



mercoledì 25 aprile 2018

Confusione




Spesso diventa il troppo amore
egoismo.
L'amore a volte è lasciar andare.


Azzurrocielo

giovedì 12 aprile 2018

Il cappello azzurroblu


Da quanto tempo fosse lì non se lo ricordava neppure. Aveva raggiunto una posizione comoda: in alto a sinistra, posto luminoso, senza che i raggi di sole gli arrivassero direttamente addosso; posizione di visibilità e. al tempo stesso non troppo in mezzo agli suoi simili.
Ogni tanto capitava che qualcuno lo indicasse con il dito e, una volta uscito dalla sua postazione... ahhh si respirava aria nuova! Un giretto qua, un giretto là e poi di nuovo al proprio posto, che trovava sempre libero. Lo abbiamo detto che, il suo, era un posto privilegiato, no?!
Era un paesino tranquillo, sulle colline e la ragazzina ci trascorreva le vacanze a casa dei nonni.
Ogni estate i suoi genitori l'accompagnavano e poi andavano a prenderla pochi giorni prima che ricominciasse la scuola.
La ragazzina era contenta che la scuola fosse terminata ed era anche felice di stare dai nonni: finalmente non avrebbe rivisto per un paio di mesi quei suoi compagni antipatici che la prendevano in giro per qualunque cosa.
La nonna l'accolse con un grande abbraccio rassicurante e le scostò dal viso i lunghissimi capelli neri dietro i quali la ragazzina si sentiva al sicuro.
Le giornate con i nonni erano divertenti. Con la nonna, insieme, cucinavano torte e biscotti per la colazione e con il nonno sistemavano il giardino e l'orticello dietro casa nelle ore più fresche della giornata.
Ma la cosa che le piaceva di più era quando trascorrevano sedute, lei e la nonna, sotto il portico e la nonna le raccontava storie. Storie belle, fantastiche... come quella del cappello azzurroblu.
La nonna non le aveva voluto svelare troppo, ma le aveva solo detto che l'avrebbe accompagnata al negozio e le avrebbe fatto vedere il cappello: era certa che le sarebbe piaciuto.
Certo, era un cappello particolare, dalla forma particolare, dal potere particolare...
Un giorno la nonna e la ragazzina si fermarono davanti alla vetrina del negozio di cappelli.
<< Guarda se lo riconosci. E' un cappello, qui ce ne sono tanti, ma occorre saperlo riconoscere >> le disse la nonna sorridente.
La ragazzina lo notò subito, quel cappello azzurroblu era nel ripiano in alto a sinistra e le sembrava bellissimo!
Il colore le faceva pensare al cielo azzurroblu che vedeva ogni mattina quando apriva la finestra della sua camera e sentiva il profumo della torta preparata dalla nonna per la colazione, era rassicurante tutto questo e poi... era un bel cappello!
Entrarono nel negozio insieme e la nonna salutò allegramente la proprietaria del negozio di cappelli, la signora col vestito giallo che non sembrò troppo sorpresa quando la ragazzina le indicò il cappello che aveva scelto, il cappello azzurroblu, appunto.
<< Questo è un cappello speciale e non è in vendita >> specificò prendendolo dalla vetrina,
Aveva un sorriso gentile e continuò a spiegare 
<< Non è in vendita ma lo lascio in prestito a chi me lo chiede >>.
La ragazzina la guardò stupita.
<< Ma se poi non te lo restituiscono, tu perdi il cappello! >>.
La signora vestita di giallo spiegò:
<< Questo è un cappello speciale, mica uno dei tanti che vedi qui in negozio. E' un cappello un pò, diciamo, magico. Torna sempre >>.
<< Come? Torna? >> la ragazzina era incuriosita tantissimo dalla storia di quel copricapo.
La nonna e la signora vestita di giallo si scambiarono uno sguardo d'intesa.
La signora rise.
<< Eh ma non ha mica le gambe! Torna perché chi lo ha indossato lo riporta quando non ne ha più bisogno >>.
La ragazzina continuava a non capire ma indossò il cappello.
<< Diciamo che te lo lascio in prestito >> continuò a spiegare la signora del negozio.
<< Come, in prestito? >>
<< Quando non ti servirà più lo riporterai e io lo riposizionerò al suo posto in vetrina >>.
La ragazzina si guardò allo specchio e insieme alla nonna che sorrideva e, insieme, uscendo dal negozio si sentiva diversa, camminavano fianco a fianco e lei si sentiva più sicura.
Sentiva che non avrebbe avuto più paura dei compagni che la prendevano in giro.
Ora aveva il cappello azzurroblu che le dava sicurezza, era come il suo scudo e nessun commento cattivo l'avrebbe ferita.
 E fu così che la ragazzina lo indossò per tutte le vacanze che trascorse dai nonni e, a quel punto, capì che era arrivato il momento di restituirlo alla signora vestita di giallo.
Appoggiò il cappello sul bancone del negozio.
La ragazzina uscì sorridente.
<< Bravo cappello azzurroblu. Hai fatto un buon lavoro e il meriti il tuo posto d'onore in vetrina >> disse la signora vestita di giallo riponendolo nella mensola in alto a sinistra,
Ora la ragazzina dai lunghissimi capelli neri, portava i capelli corti perché non aveva più paura e non le occorrevano lunghi capelli dietro i quali nascondersi.
Quando tornò a scuola, la sicurezza acquisita la rendeva simpatica e sorridente e quei compagni sciocchi che per tanto tempo l'avevano presa in giro, diventarono persino suoi amici.
Quella fu un'estate fantastica per la ragazzina che continuò a ricordare per tanto tempo il cappello azzurroblu e la sua magia.

Azzurrocielo


pubblicata nell'antologia Sotto l'ombrellone... ti racconto una fiaba  volume 1

foto da pixabay

venerdì 23 marzo 2018

Inversioni di ruoli





La vita tra i molti regali, me ne ha fatto uno grande: un papà. Un padre che, per l’educazione ricevuta nella sua generazione, si è sforzato di avere un dialogo con noi figli. Capisco che per lui cresciuto in un’epoca in cui i bambini (quasi fossero accessori di serie B) non venivano fatti  neppure sedere a tavola per il pranzo o la cena con gli altri famigliari, sia stato un enorme salto educativo, frutto della sua saggezza.
Si, mio padre l’ho sempre considerato un “saggio”, uno di quelli che ha sempre ponderato i pro e i contro di ogni decisione. Nei geni che mi ha trasmesso questa caratteristica è assente perché io sono istintiva all’ ennesima potenza, ma lo riconosco e mi sforzo di appropriarmi di questa sua qualità.
Mi ha insegnato il valore dell’onestà, della coerenza dei propri principi.
Mi ha insegnato a non “essere pecora”, a non seguire la massa, ma portare avanti le mie idee e convinzioni sempre e comunque, anche quando queste possano diventare uno svantaggio. <<L’importante è potersi guardare allo specchio ed essere fieri delle proprie azioni >>  ha sempre sostenuto.
Tuttavia, in questo periodo, mio padre ottantenne con la vista ridottissima, rimasto solo senza mia madre da quattro anni, riesce a fare trasformare me stessa in “padre-madre” di “mio padre”.
Ogni tanto mi trovo a doverlo riprendere per qualche comportamento avventato, come andare in bicicletta in pieno inverno quando la strada è ghiacciata col rischio che, cadendo, si rompa un femore o qualche altro osso,  evento fortemente sconsigliato per lui che ha pure l’osteoporosi! Niente da fare, non si convince. Continuo a dirgli che è pericoloso, che le conseguenze di una caduta potrebbero essere invalidanti per la sua età, ma queste argomentazioni sono troppo soft.  
.
Capisco che mantenere una propria autonomia sia importante, ma ci sono alcune cose per le quali è bene che si faccia aiutare.
Piccoli capricci dell’età.  Li definisco così in modo benevolo, quelli di un padre ottantenne che fanno anche tenerezza perché ti rendi conto che il  detto popolare “la vita è una ruota che gira” ha un fondamento anche in questa inversione di ruoli. I figli che diventano padri-madri dei loro stessi padri.

Azzurrocielo

foto: https://pixabay.com/it/vecchiaia-i-giovani-la-mano-nonna-360714/

giovedì 22 marzo 2018

Il filo di lana azzurra








Da piccola mi incantavo a guardare le mani di mia nonna Agostina lavorare   velocemente con l’uncinetto.
Ai miei occhi di bambina dotata di tanta fantasia,  sembrava che usasse una bacchetta magica con la quale intrecciava tanti fili colorati per creare  il guardaroba, compreso un bellissimo vestito da ballerina con tutù,  per la mia Barbie e le altre bambole preferite.
<< Nonna mi insegni?>> chiedevo impaziente.
Sedute davanti al camino mi diede un bel gomitolo di lana azzurra.
Il punto catenella è la base del lavoro all’uncinetto.
Ricordo che ogni sabato pomeriggio facevo metri e metri di catenelle insieme a nonna Agostina che, nel frattempo preparava una tazza di cioccolata calda e mi raccontava filastrocche e storie di quando lei era bambina.
Mia nonna puntualmente alla sera, di nascosto,  sfilava il mio lavoro fatto e, la settimana successiva mi faceva trovare di nuovo il gomitolo con il quale ricominciavo a fare  metri infiniti di catenelle.
<< Nonna, ma quando mi insegni qualcosa di diverso? Io voglio fare una copertina per la mia bambola >>.
<< Bambina mia, occorre pazienza. Per ogni buon lavoro bisogna avere una base precisa e solida>>.
Spesso ripenso con nostalgia a quel gomitolo azzurro che ha accompagnato tanti mesi spensierati in compagnia di mia nonna.



Azzurrocielo



Secondo posto sezione Racconto breve al concorso Scrivile 2018



foto:  https://pixabay.com/it/culla-del-gatto-lana-676192/


giovedì 15 marzo 2018

Marzo





 Marzo, mille colori e profumi rasserenano


Azzurrocielo


Con questo partecipo alla Sfida 24 di Sinforosa Castoro


(immagine da  pixabay.com/it/photos/)

martedì 6 marzo 2018

un premio ricevuto da una blogger






                                               La Paisible award, Premio Audrey Hepburn




Con imperdonabile ritardo, ringrazio qui sul blog Sari che ha pensato al mio blog unazzurrocielo.blogspot.it per questo particolare premio elegante .
Sono onorata Sari che tu abbia pensato a me e al mio blog .
Chiedo scusa per il ritardo , ma sono un  pò incasinata ultimamente ( e chi mi conosce di persona direbbe "e quando non lo sei'")



Grazie Sari !!!!!


Azzurrocielo

venerdì 2 marzo 2018

La carezza


                                                    (immagine da pixabay.com)




Finalmente dopo mesi di insonnia 
ora dormo un sonno tranquillo, 
forse il motivo è perché ti sto sognando. 
Sorrido, nel sogno non mi parli, non mi sorridi ma ci sei, 
sto bene in tua compagnia,  sei lì accanto a me. 
Mi sveglio all'improvviso e sono sicura di non aver solo sognato, 
sono sicura di aver sentito la tua carezza sul mio viso, mamma.


Azzurrocielo

mercoledì 28 febbraio 2018

amicizia....




                                                                 Ci guardiamo in silenzio.
                                                         Sappiamo già che la nostra amicizia
                                                        sarà duratura e supererà le montagne...
                                                           ... di metri cubi di panni da lavare
                                                               

Azzurrocielo

lunedì 8 gennaio 2018

4 novembre ore 9.30


Lo sguardo va oltre il davanzale della mia finestra. Il cielo è di un colore azzurro e grigio mescolati nella foschia di novembre.
Nel giardino della casa di fronte la donna raccoglie un tappeto di foglie secche e aghi di pino, caduti durante la notte e, come ogni mattina, sul davanzale della camera da letto ha sistemato i cuscini per arieggiarli.
Mentre lei ripete movimenti ritmici col rastrello, suo marito è seduto sulla sedia di plastica bianca e fuma una sigaretta.
Un sonaglio di conchiglie appeso alla finestra crea un tintinnio continuo che segue il debole movimento del vento.
I rumori ovattati sembrano rallentare il tempo.
L' albero, quello più imponente del mio giardino, ha perso quasi tutte le foglie e quelle poche rimaste hanno un colore caldo che va dalla tonalità del giallo tenue al rosso acceso.
Unica nota di colore diverso è lei, quella piccola fogliolina verde che rimane caparbiamente attaccata al tronco come se non volesse lasciarsi scivolare nell'autunno.

Osservo la donna che posa il rastrello e si guarda attorno indecisa su cosa fare.
Manca ancora tempo all'ora di pranzo e può, quindi, respirare prima di chiudersi in cucina.
Decide di spazzolare il prato. Lo fa in modo meticoloso con la scopa di setole morbide simile a quella che, di solito, usa per il pavimento di casa.
La passa sull'erba tagliata a fine estate, con energia e dolcezza, come se la stesse pettinando. Nessuno noterebbe qualcosa di inconsueto in quei gesti all'apparenza monotoni. Nessuno.
Tranne me.
Perché lei sussurra al prato parole dolci, a volte sono ninna nanne o filastrocche.
Lo fa sottovoce, talmente tanto che il marito pescatore, immerso nei suoi pensieri di mare, non sente o non vuole ascoltare.
La donna riempie il sacco di foglie secche sbriciolandole fra le dita.
Via, via, deve lavorare in fretta se vuole mettere  tutto in ordine, pur  assaporando questi momenti che sono solo suoi.
La osservo mentre protegge il cespuglio di azalea dall'arrivo del freddo, annaffia i ciclamini, guarda con interesse una solitaria margherita spuntata a fianco del grande sasso su cui ora siede e, abbraccia con lo sguardo, il suo giardino.
La donna poi guarda con attenzione il mio grande albero, si avvicina e, sono certa che gli stia sussurrando parole dolci.
Sono gelosa.
Quello  è il mio albero. E' un olmo secolare.
L'ho visto mutare il colore delle foglie ad ogni stagione e quello è il MIO albero che quantifica il tempo che passa.
Non so cosa gli stia dicendo la donna, ma sono certa di non essere contenta di questo suo comportamento.
Immobile, la guardo mentre é sempre più rasente l' albero. Ora temo che lo abbracci e posi le sue labbra sul tronco rugoso.
Chiudo gli occhi.
Il vento silenzioso fa danzare dolcemente i rami dell'olmo.
Vorrei che la donna tornasse al suo giardino.
La fogliolina verde è ancora aggrappata al ramo.
Il marito perso nei suoi pensieri di mare, fuma un'altra sigaretta.
L'albero fa uno strano movimento come se deglutisse qualcosa, poi ritorna immobile.
La donna è sparita.
Nell' albero.
Ne sono certa.

Azzurrocielo