venerdì 23 marzo 2018

Inversioni di ruoli





La vita tra i molti regali, me ne ha fatto uno grande: un papà. Un padre che, per l’educazione ricevuta nella sua generazione, si è sforzato di avere un dialogo con noi figli. Capisco che per lui cresciuto in un’epoca in cui i bambini (quasi fossero accessori di serie B) non venivano fatti  neppure sedere a tavola per il pranzo o la cena con gli altri famigliari, sia stato un enorme salto educativo, frutto della sua saggezza.
Si, mio padre l’ho sempre considerato un “saggio”, uno di quelli che ha sempre ponderato i pro e i contro di ogni decisione. Nei geni che mi ha trasmesso questa caratteristica è assente perché io sono istintiva all’ ennesima potenza, ma lo riconosco e mi sforzo di appropriarmi di questa sua qualità.
Mi ha insegnato il valore dell’onestà, della coerenza dei propri principi.
Mi ha insegnato a non “essere pecora”, a non seguire la massa, ma portare avanti le mie idee e convinzioni sempre e comunque, anche quando queste possano diventare uno svantaggio. <<L’importante è potersi guardare allo specchio ed essere fieri delle proprie azioni >>  ha sempre sostenuto.
Tuttavia, in questo periodo, mio padre ottantenne con la vista ridottissima, rimasto solo senza mia madre da quattro anni, riesce a fare trasformare me stessa in “padre-madre” di “mio padre”.
Ogni tanto mi trovo a doverlo riprendere per qualche comportamento avventato, come andare in bicicletta in pieno inverno quando la strada è ghiacciata col rischio che, cadendo, si rompa un femore o qualche altro osso,  evento fortemente sconsigliato per lui che ha pure l’osteoporosi! Niente da fare, non si convince. Continuo a dirgli che è pericoloso, che le conseguenze di una caduta potrebbero essere invalidanti per la sua età, ma queste argomentazioni sono troppo soft.  
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Capisco che mantenere una propria autonomia sia importante, ma ci sono alcune cose per le quali è bene che si faccia aiutare.
Piccoli capricci dell’età.  Li definisco così in modo benevolo, quelli di un padre ottantenne che fanno anche tenerezza perché ti rendi conto che il  detto popolare “la vita è una ruota che gira” ha un fondamento anche in questa inversione di ruoli. I figli che diventano padri-madri dei loro stessi padri.

Azzurrocielo

foto: https://pixabay.com/it/vecchiaia-i-giovani-la-mano-nonna-360714/

giovedì 22 marzo 2018

Il filo di lana azzurra








Da piccola mi incantavo a guardare le mani di mia nonna Agostina lavorare   velocemente con l’uncinetto.
Ai miei occhi di bambina dotata di tanta fantasia,  sembrava che usasse una bacchetta magica con la quale intrecciava tanti fili colorati per creare  il guardaroba, compreso un bellissimo vestito da ballerina con tutù,  per la mia Barbie e le altre bambole preferite.
<< Nonna mi insegni?>> chiedevo impaziente.
Sedute davanti al camino mi diede un bel gomitolo di lana azzurra.
Il punto catenella è la base del lavoro all’uncinetto.
Ricordo che ogni sabato pomeriggio facevo metri e metri di catenelle insieme a nonna Agostina che, nel frattempo preparava una tazza di cioccolata calda e mi raccontava filastrocche e storie di quando lei era bambina.
Mia nonna puntualmente alla sera, di nascosto,  sfilava il mio lavoro fatto e, la settimana successiva mi faceva trovare di nuovo il gomitolo con il quale ricominciavo a fare  metri infiniti di catenelle.
<< Nonna, ma quando mi insegni qualcosa di diverso? Io voglio fare una copertina per la mia bambola >>.
<< Bambina mia, occorre pazienza. Per ogni buon lavoro bisogna avere una base precisa e solida>>.
Spesso ripenso con nostalgia a quel gomitolo azzurro che ha accompagnato tanti mesi spensierati in compagnia di mia nonna.



Azzurrocielo



Secondo posto sezione Racconto breve al concorso Scrivile 2018



foto:  https://pixabay.com/it/culla-del-gatto-lana-676192/


giovedì 15 marzo 2018

Marzo





 Marzo, mille colori e profumi rasserenano


Azzurrocielo


Con questo partecipo alla Sfida 24 di Sinforosa Castoro


(immagine da  pixabay.com/it/photos/)

martedì 6 marzo 2018

un premio ricevuto da una blogger






                                               La Paisible award, Premio Audrey Hepburn




Con imperdonabile ritardo, ringrazio qui sul blog Sari che ha pensato al mio blog unazzurrocielo.blogspot.it per questo particolare premio elegante .
Sono onorata Sari che tu abbia pensato a me e al mio blog .
Chiedo scusa per il ritardo , ma sono un  pò incasinata ultimamente ( e chi mi conosce di persona direbbe "e quando non lo sei'")



Grazie Sari !!!!!


Azzurrocielo

venerdì 2 marzo 2018

La carezza


                                                    (immagine da pixabay.com)




Finalmente dopo mesi di insonnia 
ora dormo un sonno tranquillo, 
forse il motivo è perché ti sto sognando. 
Sorrido, nel sogno non mi parli, non mi sorridi ma ci sei, 
sto bene in tua compagnia,  sei lì accanto a me. 
Mi sveglio all'improvviso e sono sicura di non aver solo sognato, 
sono sicura di aver sentito la tua carezza sul mio viso, mamma.


Azzurrocielo