Timido sole
appari e scompari
nel nuovo giorno
Azzurrocielo
ci sono parole che volteggiano come farfalle si mettono in fila e diventano pensieri
( Prendere 2 proverbi, usare la prima parte di uno e la seconda dell'altro, ottenendone 2 nuovi )
A buon intenditor ... poche parole
A caval donato ... non si guarda in bocca
e i nuovi :
A buon intenditor ...non si guarda in bocca
A caval donato ... poche parole
Azzurrocielo
ps: a voi la penna!
Incipit di Patricia
Come al solito, la prima cosa che lesse sul giornale fu l'oroscopo. Chissà cosa le avrebbe predetto per la giornata?
"Amore: tutto va a gonfie vele", fece una risata disgustata: da un paio di giorni il suo compagno aveva fatto le valigie per una pausa di riflessione, aveva detto, pausa che in realtà lei aveva scoperto chiamarsi Elisa. Ottimo. Poi ci pensò mentre sorseggiava il caffè. In effetti non era male che se ne fosse andato, almeno lei non avrebbe dovuto sopportare un tradimento nascosto tra menzogne di improvvise riunioni e viaggi di lavoro.
Continuò a leggere. " Salute: vi sentite al meglio la primavera vi dona nuova energia" Che peste vi colga! Sono sul divano dopo essermi sparata un antinfiammatorio, aspettando che faccia effetto per il mal di schiena quando ho spostato i mobili del mio ex in soggiorno perchè li venga a prendere al più presto.
Continuò la lettura. "Soldi: arriverà una sorpresa che vi cambierà la vita" Si fermò a pensare. In fondo avrebbe potuto tentare la fortuna con un gratta e vinci.
In quel momento sentì suonare il citofono << Raccomandata!>> squillò la voce del postino. Scese le scale il più in fretta possibile ma nel ritornare indietro si rese conto di non aver preso con sé le chiavi casa. << Al diavolo l'oroscopo!>> esclamò stringendo tra le mani un'inquietante busta verde.
Azzurrocielo
PS: e tutti sappiamo che significa ricevere una busta color verde...sgrunt...
Ma quanto mi piacevano questi quaderni di Holly Hobbie!
Al primo SensInversi di Fiabacedario, Gisella ne ha regalato uno ad ognuno di noi partecipanti
ed é stato un pò come ritornare al passato quando a scuola si faceva gara a chi, in cartoleria, ne trovava con nuove copertine.
E che dire delle biro della Pelikan con inchiostro colorato e profumato?
Questa di color fucsia è saltata fuori da ... non so dove... miracolosamente sopravvissuta ai vari traslochi. Ma la cosa che mi ha meravigliato di più è che l'inchiostro profuma ancora dopo tanto tempo!
E voi, avevate i quaderno di Holly Hobbie e le biro che scrivevano profumato?
Azzurrocielo
Per l'incontro SensInversi online di domenica con Gisella di Fiabacedario ho costruito un telaio di vite
tutto con materiale di recupero. La base un legno di mare, una gugliata di lana azzurra rami di vite e tante farfalle ritagliate da un libro lasciato per il cassonetto perchè mancavano molte pagine.
Un volo di farfalle, di parole scritte che si compongono in pensieri ed emozioni, farfalle leggere che volano verso la libertà, delicate, fragili, ma che sorvolano anche il il mare. Rami di vite frutto della potatura, come se dai rami tagliati rinascano nuovi getti, nuova vita.
C'è tanto di me, di questo periodo.
Azzurrocielo
Ps: non ho saputo dare un titolo a questa composizione, qualche idea da suggerirmi?
E’ un luogo magico la soffitta, magico perché non hai mai avuto un posto definibile tale, ma da piccola ne avevi letto in un libro e avevi deciso che anche tu avresti avuto una soffitta anche se solo nella tua fantasia.
“Jo era molto occupata in soffitta, perché le giornate di ottobre cominciavano a farsi fresche e i pomeriggi erano corti. In quelle due o tre ore, durante le quali il sole si attardava con il suo calore sull’alta finestra, Jo, scriveva rapidamente… , con le sue carte sparse…. “
Era un gioco per te, era il classico “facciamo che tu eri...” di quando si è piccoli e bastava concentrarsi per essere catapultati in un’ altra dimensione.
Quella dimensione era il tuo luogo ideale, il tuo rifugio, dove ti muovevi con attenzione, il vestito con la gonna a ruota cucito da tua mamma e che era sufficiente immaginare più lungo per essere pronta a giocare alla storia di Piccole Donne. Libro letto e riletto preso a prestito tante volte in biblioteca e ogni volta ne ricopiavi un pezzetto in un quaderno a righe.
Con la pazienza di un monaco amanuense d’altri tempi avevi quasi un libro completo unico e originale.
Ma il tuo tesoro era una vecchia agenda mai usata con la copertina arancione dove facevi vivere fiabe, scenette poesie e tutto quello che ti passava per la mente… e la mente era stracolma di parole immagini pensieri che depositavi sullo scrigno prezioso di carta.
Filastrocca di Primavera
Filastrocca di Primavera,
più lungo il giorno, più corta la sera.
Domani forse tra l'erbetta
spunterà la prima violetta
*
Oh prima viola fresca e nuova
beato il primo che ti trova,
il tuo profumo gli dirà,
la primavera é giunta, é qua
(Gianni Rodari)
Ps: in un piccolo lembo di terreno , una viola caparbia è spuntata
E poi arriva il momento che...
non ce la faccio più ad ascoltarti.
Non puoi chiedermi ogni santa mattina
alle sei, appena alzata,
mentre bevo il caffé
<< Cosa si mangia stasera a cena? >>
Azzurrocielo
immagine da qui
Non ho mai amato particolarmente gli animali. Oddio, certo, li rispetto ma a essere
sincera non ho mai avuto il desiderio di avere in casa un gatto, un cane, un canarino,
neppure un pesce rosso.
Non ho mai avuto il pensiero, in poche parole, di dividere il mio appartamento con
un animale domestico.
A meno che...
A meno che un giorno non suoni alla porta il mio dirimpettaio dagli occhi azzurri,
con una richiesta. Siccome lo hanno contattato per un colloquio di lavoro in Svizzera
e deve praticamente partire prima possibile, mi chiede se posso tenere Pablo, il suo
micione dal pelo rosso, per qualche giorno.
Un paio, non di più.
Non posso dirgli di no se quando me lo chiede mi guarda dritto negli occhi e io mi
perdo in quel blu disarmante.
Così, io e Pablo, iniziamo la nostra strana convivenza. Lui, si muove guardingo in
casa, forse è solo per orientarsi nel nuovo ambiente.
Io, lo accudisco meglio che posso seguendo le istruzioni che mi sono state lasciate
insieme a lettiera, ciotole e crocchette.
Tutto procede pressoché normale fino a quando entro in casa con le borse della spesa
e, in un nanosecondo, Pablo approfitta della porta socchiusa per scendere di corsa le
scale.
Oh mamma! Mollo gli acquisti e mi precipito con le sole chiavi di casa in mano
cercando di raggiungerlo.
Lo vedo che procede sul marciapiede e si volta a guardare quanta distanza ci separa,
pronto a scappare non appena mi avvicino a lui.
Oh mamma, mamma, mamma. Ora Pablo gira l’angolo della strada e si intrufola
nella cancellata sbilenca di un vecchissimo palazzo disabitato da chissà quanto
tempo.
Riprendo fiato, osservo il giardino incolto per capire dove si sia nascosto il
maledetto dal pelo rosso. Poi lo vedo mentre gira l’angolo della casa, lo inseguo
mentre scende le scale esterne di uno scantinato.
Gli corro dietro fino all’ultimo scalino. Mi giro e nel buio vedo la sagoma di Pablo
in cima alle scale.
Oh mamma, mamma, mamma.
Poi uno scricchiolio secco e ogni scalino si sgretola nel vuoto, come un insieme di
pedine di domino in equilibrio che si rovesciano.
Urlo, chiamo Pablo ma, a che serve? Come potrà aiutarmi un gatto?
Meglio continuare comunque a chiedere aiuto più forte che posso perché da sola non
riuscirei mai a risalire da quaggiù.
...
Sono qua, sotto questo palazzo, con la gola che mi brucia perché ho urlato per non
so quanto tempo. E’ buio pesto, non ho neppure il cellulare con me. Mi rannicchio in
un angolo e sento qualcosa di peloso che mi sfiora il braccio.
Oh Pablo! Allungo la mano ma sto accarezzando una coda lunga e sottile .
Oh mamma, mamma, mamma, un topo!
....
Passano le ore, intravedo un po' di luce del un nuovo giorno e poi ... un momento,
che sono questi rumori? Ruspe? Bulldozer? Riconosco il fragore di pietre che
collassano al suolo e inizio a urlare e a urlare più forte e ancora più forte, a chiedere
aiuto ma sembra che la mia voce si perda in quel fracasso...
Poi tutto pare fermarsi.
Silenzio.
<< Micio, vieni micio, vieni >> sento una voce sempre più vicina.
<< Sono qui, sono qui sotto, aiutatemi vi prego >> riesco a dire solo questo.
Gli operai che sono lì per demolire il vecchio palazzo mi riportano finalmente fuori
da quell’incubo.
<< E’ stata una fortuna che abbia visto quel bel gatto rosso svoltare l’angolo>> dice
l’uomo sceso dall’escavatore << Avevo paura che potesse rimanere intrappolato
sotto le macerie>>.
Mi consegna Pablo, lo stringo tra le braccia: quanto amo questo micione dal pelo
rosso!
Non ho mai amato particolarmente gli animali, ma potrei cambiare idea, no?
Azzurrocielo
racconto per l'incontro del 19-2 Te' col Cappellaio Matto organizzato da Gisella di Fiabacedario