venerdì 29 aprile 2016

L' ombra




Tutto iniziò nel pomeriggio estivo di caldo afoso. Era alla finestra quando in breve tempo scoppiò un temporale. Improvvisamente un fulmine precipitò a terra nel cortile a poca distanza dalla sua finestra. 
Rimase per un attimo stordita da quel lampo fulmineo. Chiuse la finestra, riprese a scrivere al computer il racconto iniziato da tempo. Ma non si sentiva a proprio agio. Sentiva che , seppur nel silenzio della casa, c'era qualcosa che non la faceva stare tranquilla.
Quando la lampada sul tavolino proiettò sul pavimento la sua ombra …. vide che le ombre erano due, una accanto all'altra, perfettamente identiche ….
Era strano, all'inizio, avere due ombre, ma poi si abituò.
Si abituò pure agli sguardi perplessi di chi si accorgeva che la sua ombra era doppia...
Al momento a lei non importava avere un'ombra o averne due, in fondo non le cambiava nulla.
Anzi, ci si era quasi affezionata.
Nelle lunghe serate passate a lavorare al computer, le sue ombre proiettate sul pavimento, lì una accanto all'altra, in immobile sintonia, le erano di compagnia facendola sentire meno sola.
Fino a quando, in una mattinata di sole, mentre camminava lungo un viale della sua città, si sentì come strattonare; le sembrava quasi di non riuscire a mantenere l'equilibrio e a stento riuscì a tornare a casa.
Lì, nella penombra delle persiane semichiuse ritrovò l'equilibrio e la stabilità.
Ma non appena provò ad uscire di casa, di nuovo era barcollante, incapace di mantenersi in equilibrio.
Gettò uno sguardo alle sue due ombre generate dal sole che, alle sue spalle, splendeva alto nel cielo.
E fu lì che vide una delle sue ombre che si dimenava, era come se volesse andarsene dalla parte opposta.
Ecco da dove derivava la sua precaria stabilità degli ultimi giorni!
Aveva un'ombra di troppo e questa se ne voleva andare. Ma lei non sapeva come fare per liberarla 
I giorni passarono a fatica. Ormai era diventato un incubo la sua vita perchè doveva accuratamente evitare ogni fonte luminosa  in grado di mettere in evidenza la sua seconda ombra. Viveva come una reclusa, prigioniera delle sue ombre.
Fino a quando una sera in cui la luna piena era luminosissima, incurante dell'effetto che avrebbe potuto provocarle proiettando le sue ombre, uscì di casa.
Guardò ammirata la luna immensa, ma immediatamente gettò lo sguardo a terra e vide che, alla luce lunare, la sua seconda ombra si era rimpicciolita, si dimenava dando l'impressione di volersene andare, ma la luce che la luna rifletteva sul terreno la stava assorbendo piano piano, fino a far rimanere proiettata a terra solo un'unica , rassicurante, tranquilla e ben definita, ombra 

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