Ritornò alla casa dei nonni dopo tanti anni. Ora era una costruzione disabitata, lasciata all'incuria del tempo.
Aprì la porta d'ingresso a fatica. Era di legno e gli anni di abbandono avevano lasciato il segno.
Entrò nella penombra della stanza, aspettò che gli occhi si abituassero alla poca luce che filtrava dalle persiane e poi si guardò intorno. Avrebbe voluto ritrovare qualcosa di sua nonna che aveva amato tanto ma che da anni era scomparsa senza lasciare traccia. Le ricerche fatte non avevano dato nessun risultato...
Improvvisamente risentì la voce di sua nonna , dolce, lontana sussurrare:
Centocinquanta la gallina canta
canta sola sola
non vuole andare a scuola
gallina bianca e nera
ti do la buonasera
buonasera e buonanotte
il lupo è dietro la porta
la porta cade giù
e il lupo non c'è più
è fuggito in montagna
ha mangiato una castagna
la castagna è tutta mia
buonanotte alla compagnia
Il tempo difficilmente annebbia il ricordo di una voce, quella che sentiva era proprio la voce di sua nonna.
Si ricordò di quando la nonna la teneva sulle sue gambe e le cantilenava la sua filastrocca. Sempre quella . Era la sua preferita.
Ora dopo tanti anni, riascoltarla tra quelle mura la metteva a disagio.
Si precipitò versò la porta d'ingresso, ora sentiva la filastrocca recitata a voce sempre più alta e sempre più velocemente. Doveva uscire da lì, non era più il luogo sicuro della sua infanzia.
La porta era bloccata. Provò in tutti i modi, cercando di ragionare nonostante la voce della nonna che urlava la filastrocca. Niente. Andò alle finestre e cercò di aprire le pesanti persiane di legno ma non riuscì a spostare neppure queste , erano chiuse con catenacci pesanti.
Si coprì le orecchie con le mani mentre fuori la giornata lasciava spazio alla notte e la filastrocca continuava all'infinito.
Bellissimo, azzurrocielo!
RispondiEliminaMi sa che ora però sparisce anche la nipote... deve essere finita in un mondo parallelo...
già
RispondiEliminaTi adoro...
RispondiEliminaio pure
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