Erano giorni che osservava quel gran
viavai attorno a lui: chi andava, chi tornava, chi partiva a fatica, chi lo
faceva come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Ma lui no.
Aspettava il
momento giusto, con un po’ di impazienza perché avrebbe voluto essere come
tutti gli altri.
Nell’attesa che arrivasse il momento
favorevole per partire, aspettava l’arrivo rassicurante dei suoi genitori che,
puntuali ritornavano ogni sera.
Nel tempo diventò sempre più attento ai
movimenti dei suoi simili e dei
suoi fratelli, seguendo ogni loro mossa,
strategia e dettaglio.
Finché arrivò un mattino di sole
splendente, cielo limpido e un leggero venticello.
Si fece coraggio, si sporse
sul bordo del nido, aprì le ali e si lanciò nell'aria fresca urlando dentro di
sé: << Si può fare!!! >>
Azzurrocielo
immagine : da qui
😍😍😍Osservare gli atteggiamenti degli animali è straordinario e tu lo hai descritto molto bene.
RispondiEliminasinforosa
ih ih ih mi sono immedesimata!!!! E' un pò la metafora della vita
EliminaFAntastico!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaSì, si può fare Azzurrocielo!
Bacio!
eh eh già già, impegnandosi
EliminaNessuno di noi dovrebbe dimenticare che tutto si può fare. Basta impegnarsi al massimo e, soprattutto, desiderarlo ardentemente. :-*
RispondiEliminaSi, a volte è proprio così, a volte non succede, ma di sicuro bisogna crederci
EliminaDa un castello nei pressi del confine austrosloveno ho assistito per circa due ore da dovuta distanza di sicurezza per "lui" ai tentativi di un aquilotto di gettarsi la prima volta in volo. Il nido era lì a due passi sicurissimo, i genitori più in basso di una trentina di metri, col padre che teneva bene in mostra un uccellino morto -il cibo che aspettava affamato suo figlio- su un grosso ramo di un pioppo; il piccolo terrorizzato che ogni volta che sporgeva il collo in basso si rifugiava nel nido con un fugone.
RispondiEliminaCi mise più di due ore, poi disperato e morto di fame si tuffò con un urlo. Credetti che precipitasse come me il mio primo tuffo in mare dall'antemurale del porto. Ma spalancò le ali e subito prese una spinta verso il "suo" cielo.
Avessi visti la sua gioia! Invece di correre dai genitori si mise a volteggiare in modo un po' goffo. Dovette intervenire sua madre a riconduro all'ordine: Prima gli volò sotto la pancia, poi sulla testa finché il piccolo non afferrò il concetto andando dove stava suo padre.
Uno spettacolo, credimi.
ci credo! Il mio brano l'ho solo immaginato ma capisco l'emozione dal vederlo "in diretta"
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