ci sono parole che volteggiano come farfalle si mettono in fila e diventano pensieri
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mercoledì 6 giugno 2018
IL tempo
Era una mattina come tutte le altre, la sveglia suonò al solito orario e con un discreto anticipo alla partenza del treno, in modo che potesse far colazione sorseggiando il caffè d'orzo con calma, mentre controllava i messaggi whatsapp sul cellulare. Rispose ai vari ' buongiorno' con faccine sorridenti e l'immagine di una tazzina di caffè.
Flavio non sapeva se sarebbe stata una buona giornata. In ufficio lo aspettavano alcune pratiche problematiche sulla scrivania e che aveva ignorato per giorni.
Gettò lo sguardo all'orologio appeso alla parete e fece un sobbalzo: mancavano dieci minuti alla partenza del treno e non gli sembrava di aver perso la cognizione del tempo.
Uscì di casa correndo mentre si sistemava la cravatta e arrivò al binario.
Deserto.
Ricontrollò l'orario sul cellulare e si rese conto che erano trascorse due ore.
Ben due ore.
Pensò che si fosse sfasato qualcosa nel suo smartphone ma anche l'orologio della stazione confermò che erano le 9:30.
Confuso cercò fra gli orari dei treni per capire a che ora sarebbe partito il prossimo. No, decisamente qualcosa non andava nel cellulare: gli orari cambiavano ininterrottamente come se fossero in continuo aggiornamento.
<< Ma che diamine sta succedendo oggi? >>
Si guardò intorno e l'unica persona che vide sul binario era un vecchio che trainava un piccolo carretto carico di oggetti vari e indefinibili. Con passo lento gli si stava avvicinando e quando gli fu di fronte Flavio pensò di rivolgersi a lui. Già, ma per chiedergli cosa?
Il vecchio si fermò in attesa. Poi gli disse:
<< gran bella serata, vero? >>
Serata?
Flavio era sempre più sconcertato, in effetti il cielo era all'imbrunire.
<< Scusi, ma ... da quanto tempo siamo qui? >> non sapeva neppure lui che dire e questa domanda gli sembrava banale.
<< L'asse >> disse il vecchio come se neppure lo avesse sentito
<< Che asse?>> Flavio pensò che l'uomo stesse farneticando.
<< L'asse terrestre si sta spostando e il tempo va più veloce >> gli rispose serio.
<< Ma dove sono tutti gli altri, qui siamo solo noi due >>
<< Hanno fatto il salto, io non ci sono riuscito, le gambe non sono più quelle di un tempo>> prese il carretto e continuò lungo la banchina del binario.
Flavio ripeté mentalmente le parole, asse, tempo, veloce, salto.
Decisamente era una pessima giornata. Da dimenticare. Se possibile.
Azzurrocielo
(immagine da pixabay )
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Wow!!!!!! Al di là dell'incubo è davvero bello!
RispondiEliminaPensa però come sarebbe pesante se il tempo corresse così. Come faremmo a stargli dietro? Già siamo sempre in ritardo normalmente....
Brava Azzurrocielo!
io sono convinta che il tempo scorra più velocemente!
EliminaMa che brava, un po’ claustrofobico ma veramente bello e avvincente. Un incubo da cui sfuggire. Buona continuazione di giornata.
RispondiEliminaSinforosa
Grazie Sinforosa!
Eliminaeppure... ci sono giornate in cui io mi sento proprio come Flavio (ed oggi è una di quelle)
RispondiEliminaComunque sono arrivata al tuo blog per caso, ma mi piace molto e mi sono aggiunta ai tuoi lettori fissi!
grazie di essere passata e di esserti fermata qui! Anche a me sembra che il tempo scorra più in fretta di qualche tempo fa e non sono convinta sia solo colpa della vita frenetica che facciamo.....
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